L’inflazione nel mese di gennaio conferma le stime preliminari: +4,8 per cento. L’Anac chiede di rivedere i prezzi degli appalti.
ROMA – L’inflazione nel mese di gennaio si conferma su livelli alti. L’Istat ha confermato le stime preliminari e conferma “una forte accelerazione, raggiungendo un livello (+4,8%) che non si registrava a aprile 1996, quando NIC registrò la medesima variazione tendenziale“.
Un incremento fortemente legato ai beni energetici. Questi ultimi sono saliti di quasi il 40% e il timore è quello di non avere una frenata nei mesi successivi e a febbraio c’è il rischio di avere un nuovo record di questa salita dei prezzi che, come detto in precedenza, sembra essere inarrestabile”.
Codacons: “Un massacro per gli italiani”
I numeri confermati dall’Istat, e riportati dall’Ansa, ribadiscono una situazione molto critica nel nostro Paese. Assoutenti ha previsto “una stangata annua di oltre 38 miliardi di euro solo per i maggiori costi determinati dal rialzo dei prezzi al dettaglio“.
Il Codacons ha commentato questi dati come “un massacro per le tasche degli italiani“. Mentre per L’unione nazionale dei consumatori si tratta di “una vera e propria disfatta con numeri disastrosi“. Insomma, una situazione non sicuramente semplice da affrontare e ci aspettiamo nel giro di qualche settimane ulteriori novità.
L’Anac chiede al Governo di rivedere i prezzi degli appalti
Corsa dell’inflazione che ha portato l’Anac a chiedere al Governo di rivedere i prezzi degli appalti. La richiesta dell’Autorità è quella di riuscire a contrastare nel migliore dei modi questa inflazione che ormai da tempo non riesce a dare tregua al nostro Paese.
Vedremo se alla fine questa richiesta sarà accettata oppure la linea continuerà ad essere quella intrapresa negli anni scorsi e di conseguenza non ci sarà nessun passo indietro da parte dell’esecutivo. Si tratta naturalmente di una riflessione che sarà fatta anche in base ai numeri dei prossimi mesi.